Caro Paziente,

le tre grandi sezioni di questo sito sono state pensate per spiegarti i motivi per cui dovresti richiedere una Visita Cardiologica e come essa verrà articolata. In queste pagine leggerai definizioni basilari, ma alternate a domande fatteci negli anni dai vari Pazienti e questo perchè le domande sono per noi molto importanti. Esse partono infatti da un presupposto: se ti stai documentando forse c’è qualcosa che non va, o in ogni caso è forte in Te il desiderio di non ammalarti. Il nostro obiettivo è dunque fornirti degli strumenti e farti comprendere se quello che provi sia normale, o se sia qualcosa che merita attenzione. La doversosa premessa, infatti, è che il Medico ragiona “per malattie”, spesso malattie già chiare e manifeste, ma il Paziente invece ragiona per sintomi, ovvero parte solo da quello che sente. Egli semplicemente prova un disagio ed è così che tutto inizia: perchè tale disagio può essere una sofferenza molto chiara, ma può anche essere qualcosa di sfumato e sottovalutato. Ciò che il Paziente intuisce, tuttavia, è che questa sua sensazione non è niente di buono, soprattutto se si presenta periodicamente: ebbene, tale sensazione in Medicina si chiama Sintomo e proprio dai Sintomi, dunque, parte il nostro viaggio.

 

Che significa “Cardio-Vascolare”? Termine riferito ad Apparato Cardiovascolare, Patologia Cardiovascolare,  revenzione Cardiovascolare e che significa: “Del Cuore e dei vasi sanguigni”. Il Cardiologo Specialista, infatti, studia e cura sia il Cuore che  e Vene e le Arterie del corpo che compongono un unico apparato, ovvero un insieme di organi che funziona  ordinatamente. Significa che puoi rivolgerti al Cardiologo tanto per un problema di ipertensione, che per un problema di  vene varicose, che per un problema di aritmia cardiaca, un buon team, tuttavia, comprende più figure similari e ultra specializzate. É infatto spesso necessario un network professionale che riunisca in discussione collegiale Cardiologi, Emodinamisti, Aritmologi, Cardiochirurghi, Chirurghi Vascolari, Angiologi, Genetisti, Medici Sportivi, Internisti e talvolta persino Perdiatri e Neurologi.

 

Che cosa è un sintomo: in Medicina con il termine sintomo si fa riferimento a qualcosa che il Paziente descrive e grazie a questa descrizione il Medico sospetta una malattia. Il sintomo insomma è il campanello di allarme e andrebbe documentato quanto meglio possibile, ad esempio segnandone orario, intensità e circostanze in cui avviene. Se hai dolore in petto, ad esempio, questo è un sintomo molto comune ma è anche molto importante: non lo sottovalutare. Ricorda se insorge a riposo o mentre sali le scale e ricorda quanto dura. Ricorda quante volte avviene in una giornata, se passa o meno da solo e ricorda anche dove eri quando è avvenuto e come stavi, se avevi la febbre o eri influenzato, poichè tutte queste domande ti saranno fatte dal medico al fine di interpretare al meglio ciò che sta avvenendo.

 

Che cosa è un segno: a differenza del sintomo che è dunque una manifestazione soggettiva e che dunque va descritta, il segno è invece una manifestazione oggettiva, ovvero qualcosa di visibile e che non ha bisogno di essere descritta. Una macchia sul corpo, le gambe gonfie, il rilevamento di una frequenza cardiaca molto elevata: il segno può dunque essere documentato sia dal Medico che dal Paziente e anche questo dovrebbe essere fatto quanto prima e il più accuratamente possibile. Significa che sei ha il batticuore, ovvero la tachicardia, dovresti fare un elettrocardiogramma e dovresti farlo a qualsiasi età e senza pensare che sia ansia o agitazione.

 

Quando consultare un Medico: sempre in caso di sintomi o segni, ovvero ogni volta che ti sembra ci sia una sensazione o una manifestazione fisica che non sia normale. Ma come fare a capirlo? La risposta è: guarda te stesso e guarda chi ti sta attorno. Se la sensazione, o la manifestazione è qualcosa che prima non avevi, o che non hanno le persone attorno a te, allora c’è qualcosa di strano ed andrebbe approfondito.

 

Devo consultare un familiare, o qualcuno che conosco e che abbia avuto sintomi o segni simili? Il confronto con persone di fiducia è sempre buona cosa, tuttavia in questo caso non ti possono aiutare. Qualcuno infatti sottovaluterà il problema, la maggior parte ti riferirà un racconto parziale e qualcun’altro, addirittura, poetrebbe farti spaventare. L’unico consiglio utile da accettare, se ancora non lo hai fatto, è dunque di rivolgerti ad un Medico Specialista.

 

Quanto tempo dovrebbe passare tra il manifestarsi di un sintomo (ad esempio il batticuore) o il manifestaresi di un segno (ad esempio uno svenimento) e il consulto con il Medico Specialista? Il meno possibile: più velocemente andrai dallo Specialista, prima risolverai il tuo problema.

 

Si deve consultare lo Specialista in assenza di segni o sintomi? Certamente si, poichè ci serve a fare prevenzione. Ovvero alcuni esami vanno programmati periodicamente proprio per prevenire che sintomi o segni vengano trascurati e sottovalutati. Ad esempio un mal di stomaco potrebbe nascondere un problema al Cuore e qualcosa che il Paziente e i suoi cari, o persino un altro Medico sigla come ansia, potrebbe nascondere invece una aritmia, ovvero una alterazione del ritmo cardiaco che deve essere corretta.

 

Ci sono persone che devono fare più controlli, ovvero fare una maggiore Prevenzione? E come individuarli? certo che ci sono e vale la semplice regola già detta di guardare noi stessi e chi ci circonda. Se fai un lavoro particolare avrai infatti una classe di rischio particolare. E se hai parenti ammalati potresti ammalarti anche tu. E se hai una vita particolarmente dura, infine, sarai soggetto a maggiori stimoli e potresti anche avere responsabilita di altre persone e dunque necessità di stare bene per loro. Esempi banali sono un tassista, un imbianchino, un nuotatore, il guidatore di un pulman: poichè il tassista passa gran parte della giornata in auto e quindi ha un rischio di incidente maggiore di chi guida poche ore a settimana. E un imbianchino lavora in altezza e quindi un banale giramento di testa può farlo cadere con esiti anche gravi. E il nuotatore potrebbe avere solo un batticuore, ma se si trova in acqua come fa? E chi guida un pulmino scolastico invece? Purtroppo molti possono rientrare in categorie “speciali” e quindi molti hanno la necessità di effettuare controlli periodici anche se appaiono in perfetta salute.

 

La presenza di uno o più sintomi concede l’abilitazione sportiva e lavorativa? Assolutamente no fino a quando tali sintomi e segni non siano approfonditi e tale precauzione è imperativa in caso di sportivi e di bambini, ovvero di Pazienti che non sono stati particolarmente studiati in precedenza. É indispensabile dunque una Visita Cardiologica con Elettrocardiogramma e in tale sede lo Specialista potrebbe programmare anche altri esami con diversi livelli di profondità. L’importante è che una volta “chiusa la partita” lo Specialista riconceda l’abilitazione sospesa ad inizio percorso, o alternativamente faccia Diagnosi, ovvero sveli un disturbo, o una malattia.

 

Il Cardiopalmo: spesso confuso con una crisi di ansia o con un attacco di nervosismo è descritto anche con i termini di Batticuore, Palpitazioni, Tachicardia o Cuore Accellerato e corrisponde ad una sensazione di Cuore in gola, o di battito irregolare, di scossa nel torace, di colpo al Cuore, di pausa nel battito cardiaco, o anche di perdita di qualche battito come se il Cuore si fermasse. Insomma è come se il Paziente stesse correndo su un campo di calcio, ma senza farlo davvero: come se a correre fosse solo il suo Cuore. Il cardiopalmo va sempre approfondito ed è di competenza dell’Aritmologo, ovvero del Cardiologo specializzato nei disturbi del ritmo cardiaco. É un Sintomo comune a tutte le età, anche nei bambini e può accompagnarsi a sudorazione, malessere generale, astenia, svenimenti, dolore al petto. Nel caso di persistenza da diversi minuti il Paziente dovrebbe recarsi in Pronto Soccorso possibilmente non con mezzi propri, ovvero esservi trasportato con un’ambulanza dopo chiamata al 118. In caso di urgenza egli verrà trattenuto in ospedale, se invece non vi sarà urgenza dovrebbe svolgere a breve una Visita Aritmologica con Elettrocardiogramma e alcune Metodiche Ambulatoriali quali: Ecocolordoppler Cardiaco (anche detto Ecocardiogramma), Holter ecg delle 24 ore e Test da Sforzo. Esistono inoltre metodiche più avanzate, ovvero riservate a casi particolari in quanto invasive, ma che danno assoluta certezza come lo Studio Elettrofisiologico. Non sono particolarmente utili invece, per approfondire tale categoria di sintomi, le analisi del sangue tranne in casi poco comuni come le Anemie o i problemi della Tiroide.

 

La pulsazione, ovvero sentire il proprio battito, avvertirne sotto la pelle, vederne la pulsazione sul proprio corpo: è qualcosa di assolutamente normale se il battito è regolare, soprattutto in persone magre, o in corrispondenza di vene superficiali, ad esempio nel collo o nell’orecchio. Negli anziani è dovuto solo a sclerosi dei vasi, ovvero al fatto di avere delle vene più “dure”, ma generalmente è dovuto al fatto che il Paziente si concentra su questo fenomeno: in fondo chiunque se si poggia la mano sul proprio Cuore o sull’orecchio, potrebbe sentirne il battito. Può essere invece da approfondire se la velocita di queste pulsazioni, ovvero la frequenza del battito, risulta accelerata e va apporofondita se in corrispondenza del battito il Paziente sente anche dolore o prova disagio. Per tali sintomi si accederà duqnue ad una Visita Cardiologica e Aritmologica con Elettrocardiogramma e in base al primo colloquio lo Specialista potrebbe programmare altri esami quali Ecocardiograma, Holter ecg delle 24 ore, Test da SforzoEcocolordopller Arterioso e Venoso del distretto interessato.

 

Affanno e fame d’aria, dispnea e respiro corto, senzazione di asma e di insufficienza respiratoria: è una categoria di sintomi molto comune ma sempre da approfondire ed in qualsiasi età, ovvero anche nei bambini. Potrebbe essere provocato da malattie del Cuore o da malattie dei Polmoni, ovvero del Sistema Respiratorio e potrebbe essere associato a sudorazione, dolore al torace, svenimenti e batticuore. É certamente presente o più accentuato nei fumatori. Il Paziente dovrebbe svolgere una Visita Cardiologica con Elettrocardiogramma, un Ecocardiogramma, un Holter ecg delle 24 ore e se possibile un Test da Sforzo e una Radiografia del Torace, o alternativamente altri test provocativi per Cardiopatia Ischemica come ecostress o angiotac coronarica. Il Test da Sforzo, infatti, non è sempre possibile nelle patologie del respiro e ciò causa spesso una ritardata diagnosi di patologie cardiovascolari.

 

Il dolore al braccio sinistro e il dolore al torace, ovvero la toracoalgia e l’angina: sintomi che rientrano nell’immaginario del Paziente nella categoria Infarto del Cuore, ma che in effetti solo raramente vi corrispondono. L’anticamera dell’Infarto è difatti l’ischemia e l’anticamera delli ischemia è proprio l’Angina, ovvero un dolore al petto ma solo transitorio. Premettiamo che con Ischemia i sanitari definiscono talvolta un infarto di piccole dimensioni, probabilmente per adottare una terminologia più dolce nella comunicazione con il Paziente, ma la differenza è veramente sottile ed un “vero” dolore al petto ha caratteristiche precise e comporta quasi sempre un accesso al Pronto Soccorso. Tale dolore si accompagna infatti ad una sensazione di morte imminente e limita talmente tanto il Paziente da renderlo quasi del tutto inerme e spesso nemmeno in grado di parlare. Egli si sentirà ed apparirà quasi sicuramente prostrato, ovvero non agitato, o nervoso, o rabbioso: non ne avrà la forza. Potrebbe toccarsi il torace (Segno di Lavine), toccarsi lo stomaco, essere sudato, sbiancare o svenire e certo questa descrizione spaventa, ma proprio per questo dovete pensare che la maggiorparte dei dolori al petto sono invece solo “bufale” ovvero non sono un infarto. Va specificato infatti che un dolore allo stomaco o all’esofago (tramite il quale mangiamo e che collega lo stomaco alla bocca) può facilmente essere frainteso dal Paziente e che il dolore al Cuore può sì colpire il braccio o la schiena, ma certamente parte prima dal Torace e quindi un dolore al solo braccio (senza torace) non è certamente un dolore al Cuore. In ogni caso: per un dolore al torace persistente è indispensabile recarsi in Pronto Soccorso, possibilmente dopo chiamata al 118, ovvero arrivarci trasportato in ambulanza e non con mezzi propri. Al Pronto Soccorso il
Paziente eseguirà una Visita di Medicina Generale o possibilmente una Visita Cardiologica, un Elettrocardiogramma e gli esami del sangue con particolare attenzione agli Enzimi Cardiaci (indici di danno miocardico): Troponina, CKMB, Mioglobina. É possibile eseguire in regime di emergenza anche un Ecocardiogramma ed il monitoraggio continuo delle funzioni vitali. Specifichiamo che il dolore toracico è un Codice Rosso e nella pratica di Triage passa davanti alle altre emergenze e spesso viene isolato in un area dedicata. Esso, infatti, merita sempre una Osservazione prolungata generalmente di 6-12 ore e in questo tempo il Paziente subisce periodiche rivalutazioni, anche quando vi è solo un sospetto. Tuttavia: se riferirete a un qualunque sanitario la persistenza di un dolore toracico continuo da diversi giorni egli si orienterà quasi sicuramente su un dolore non cardiaco, proprio perchè purtroppo nessun Paziente sopravviverebbe a un infarto per cosi tanto tempo. In caso di dolore toracico con accesso al Pronto Soccorso negativo per acuzie la partità non è però finita e il Paziente dovrà eseguire esternamente una Visita Cardiologica con Elettrocardiogramma, un Ecocolordoppler Cardiaco (Ecocardio) ed un test provocativo per la diagnosi di cardiopatia ischemica, quasi sempre un Test da Sforzo (al cicloergometro o su pedana). Metodiche alternative sono una Ecocardiografia con stress test fisico, una Ecocardiografia con stress test farmacologico, una Scintigrafia Miocardica o una Angiotac Coronarica. Utile è inoltre un Holter ecg delle 24 ore, un Ecocolordopller dei Tronchi Sovra Aortici e alcuni esami del sangue, questi ultimi per la stadiazione del rischio. La positività a questi esami di primo e secondo livello porterà il Paziente al ricovero ospedaliero per eseguire Angiografia Coronarica, ovvero una Coronarografia.

 

Astenia, miastenia e debolezza, facile affaticabilità: sono sintomi molto comuni e spesso multi-fattoriali, ovvero dovuti a differenti cause che si sommano. Essi non vanno sottovalutati e non concedono abilitazione sportiva o lavorativa, soprattutto se persistenti. Il Cardiologo eseguirà, indifferentemente dalla età del Paziente, una Visita con Elettrocardiogramma e potrebbe ritenere utile un Ecocardiogramma, un Holter ecg delle 24 ore, un Test da Sforzo ed eventualmente analisi del sangue.

 

Vertigini e svenienti, sincopi e lipotimie: sono sintomi e segni a cui il Cardiologo dedica sempre grande attenzione, indifferentemente dalla età del Paziente. Essi condizionano la classe di rischio, oltre che lo stato di salute e sono talmente importanti che vi abbiamo dedicato una sezione consultabile QUI.

 

Edemi declivi e gambe gonfie, la sensazione di pesantezza agli arti inferiori: si tratta più di segni che di sintomi, ovvero di qualcosa che il Paziente purtroppo vede bene. Non vanno trascurati perchè possono nascondere patologie insidiose non solo a carico degli arti inferiori ma del Cuore e di tutto l’organismo. Il Cardiologo eseguirà una Visita con Elettrocardiogramma e integrerà certamente il suo operato con Ecocardiogramma ed Ecocolordopler Arterioso e Venoso degli Arti Inferiori. Un utile completamento, anche in prima visita, sono le analisi del sangue, compresi screening genetici per stati pro-trombotici e analisi volte ad individuare problemi epatici o renali compresa una ecografia
dell’addome completo.

 

Cefalea, emicrania e mal di testa: sintomi per cui il Paziente si reca spesso dal Neurologo, talvolta dall’oculista o dall’Otorino, ma poi stupito viene reindirizzato al Cardiologo. Potrebbero nascondere problemi di pressione arteriosa, Cuore che batte troppo veloce o troppo lento, ovvero una aritmia, patologia dei Tronchi Sovra Aortici (ovvero dei vasi del collo), Scompenso Cardiocircolatorio e addirittura dei difetti strutturali del Cuore (il piu comune dei quali è il Forame Ovale Pervio). Il Cardiologo eseguirà in prima battuta una Visita con Elettrocardiogramma, un Ecocardiogramma, un Holter ECG delle 24 ore ed eventualmente un Holter Map Pa delle 24 ore e un Ecocolordopller dei Tronchi Sovra Aortici. In caso di negatività di questi esami di primo livello si passerà ad Ecocolordopller Cardiaco con test alle microbolle e Tac Encefalo. Non sono utili, in tal caso, esami provocativi come un test da sforzo che svelano differenti problemi, o particolari esami del sangue se si escludono i test che valutano la glicemia (glicemia basale, Hb glicosilata, curva da carico di glucosio) e la Tiroide (iniziando da FT3, FT4 e TSH).

 

Eccessiva sensibilità, parestesie ed anestesie, sensazione di formicolio, dolore ai muscoli e alle articolazioni, fenomeno di Raynaud. Anche qui si confondono nel quotidiano del Paziente segni e sintomi e addirittura già diagnosi, ovvero qualcosa di sentito, qualcosa di presupposto e qualcosa invece di effettivamente visto e misurato (come un rossore della cute, o una cute troppo calda). Ebbene: questi problemi possono avere origine nervosa, ad esempio per ernie discali, tuttavia vanno sempre esclusi i problemi vascolari e questi sono di competenza del Cardiologo. Tali sospetti si accentuano in Pazienti con multipli fattori di rischio cardiovascolare, primi tra tutti diabete, obesità, fumo e ipertensione, ma anche in caso di allettamenti prolungati, traumi, carichi, o di stati pro-trombotici (difficilmente individuabili). Il Cardiolgo esperto eseguirà quindi una Visita con Elettrocardiogramma e richiederà in seconda battuta un Ecocardiogramma e un Ecocolordopller Arterioso e Venoso del distretto interessato. Potrebbe essere utile, inoltre, integrazione con Ecografia dell’addome completo e studio della Aorta e degli esami del sangue che includano anche lo screening genetico per trombofilia.

 

Disfunzione erettile e calo della libido: problematica per cui ci si rivolge all’Urologo o all’Andrologo, ma che a sua volta rimanda quasi sempre al Cardiologo. É un problema infatti certamente sentito e che richiede ambienti riservati e un solido rapporto di fiducia con una discussione collegiale tra più Specialisti, ma il Cardiologo fa certamente la sua parte. Egli eseguirà infatti una Visita con Elettrocardiogramma e quasi certamrnte richiederà un Ecocardiogramma, una Ecografia dell’addome con studio della Aorta addominale e un Ecocolordopller testicolare. Utili sono anche esami del sangue e un Test da Sforzo e non solo per diagnosi, ma anche in previsione di futuri trattamenti. Si deve tenere presente, infatti, che alcuni farmaci cardiologici possono provocare questi disturbi e che la cura del problema, ad esempio mediante assunzione di ormoni o piu semplicemente di farmaci per la disfunzione erettile (Viagra, Levitra, Cialis, Spedra, ovvero Sindenafil, Tadalafil, ecc) presuppone un Cuore sano.