Caro paziente, carissimo collega,
il nostro team durante la permanenza alla Università Federico II° di Napoli si è distinto per gli studi sullo scompenso cardiocircolatorio e la terapia resincronizzante cardiaca (CRT) mediante ICD multisito. Trattasi certamente di materia universitarie e non di routine e tuttavia ci teniamo a portarne testimonianza essendo particolarmente dedicati allo studio di questo complesso quadro patologico. Ma in breve: da quegli anni in poi abbiamo caratterizzato lo scompenso cardiaco e le sue terapie mediante i classici esami strumentali, ma anche mediante biopsie endo-miocardiche in ventricolo destro e sinistro e successive analisi tissutali, istologiche ed immuno-istochimiche volte ad evidenziare futuristici markers da noi identificati nella densità capillare, nella frazione collageno, nella espressione del TNF alfa e nell’indice apoptotico cellulare. La difficoltà di tali studi risiede, oggi come ieri, nella strutturazione etica di un protocollo accettabile per il paziente, nella esecuzione della biopsia non scevra dai rischi e oltretutto eseguita in pazienti già compromessi e poi nella complessa analisi del campione di tessuto ed annovera quindi un ristretto numero di pazienti, ma sufficiente per inaugurare un filone di ricerca fondamentale. C’è da dire, inoltre, che la biopsia endomiocardica è contemplata secondo linee guida internazionali per la diagnosi di casi complessi di endocardite e miocardite e paradossalmente più il paziente è critico, più questa pratica potrebbe essere proposta per accelerarne la guarigione.